IL CALCOLO DEL CONSUMO DI SUOLO (nella Regione Veneto)

PREMESSA

Al concetto di consumo del suolo si possono relazionare fenomeni assai diversi quali la perdita di suolo fertile, la perdita di naturalità, l’occupazione della superficie agricola per usi extragricoli, l’allargamento dell’impronta urbana, ecc… A seguito di processi di impermeabilizzazione, in un ambiente antropizzato, la riduzione della vegetazione, l’asportazione o il ricoprimento dello strato superficiale di suolo ricco di sostanza organica e il conseguente insorgere di fenomeni di compattazione, possono determinare fenomeni erosivi, grande trasporto di sedimento, effetti indiretti sul microclima locale.

Nella L.R. Veneto 14/2017

… Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche della Legge Regionale 23 aprile 2004 n°11. Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio. …

il consumo di suolo viene definito incremento della superficie naturale e seminaturale interessata da interventi di impermeabilizzazione del suolo, o da interventi di copertura artificiale, scavo o rimozione, che ne compromettono le funzioni eco-sistemiche e le potenzialità produttive; il calcolo del consumo di suolo si ricava dal bilancio tra le predette superfici e quelle ripristinate a superficie naturale e seminaturale.

La stessa legge definisce impermeabilizzazione del suolo il cambiamento della natura o della copertura del suolo che ne elimina la permeabilità, impedendo alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente la falda acquifera; tale cambiamento si verifica principalmente attraverso interventi di urbanizzazione, ma anche nel caso di compattazione del suolo dovuta alla presenza di infrastrutture, manufatti, depositi permanenti di materiali o attrezzature.

Escludendo attività di scavo o rimozione ciò che quindi qualifica maggiormente il consumo di suolo, in particolare compromettendo le funzioni eco-sistemiche, è sostanzialmente la riduzione o eliminazione della permeabilità naturale e, a seguire, la riduzione o eliminazione del conferimento dell’acqua di pioggia nel primo suolo e di seguito nella falda acquifera.

L’accenno della Legge regionale a funzionalità  eco-sistemiche dei suoli è sostanziale; il suolo infatti fornisce benefici multipli e lo spreco comporta indiretta riduzione o annullamento di tali servizi. L’impermeabilizzazione, ad esempio, inibisce parzialmente o del tutto la possibilità del suolo di esplicare le proprie funzioni vitali; in particolare l’impermeabilizzazione riduce o annulla l’infiltrazione dell’acqua, diminuisce o annulla la traspirazione, diminuisce l’umidità, diminuisce o annulla la ricarica delle falde, sottrae suolo ad altri usi, impedisce o limita le funzioni ecologiche (es. stoccaggio del carbonio) e, da un punto di vista ambientale, crea frammentazione degli habitat ed interruzione dei corridoi migratori per le specie animali.

Costituiscono suolo consumato tutti i corpi di fabbrica, la viabilità asfaltata o sterrata, i piazzali, i cortili e altre aree pavimentate o in terra battuta, le strutture ferroviarie, le banchine-piste-aree di movimentazione impermeabili di porti e aeroporti, i campi impermeabili destinati ad attività sportiva, le serre,a allevamenti e annessi rustici utilizzati in agricolatura, le discariche, i cantieri, ecc.. Non costituiscono suolo consumato le aree a prato, le aree seminate eventualmente con alberi ed arbusti, i corpi idrici, gli alvei dei fiumi in secca, le zone rocciose, le spiagge, le dune, i ghiacciai, le aree sportive completamente permeabili, altre aree permeabili in ambito urbano suscettibili comunque di potenziale utilizzo produttivo agricolo, ecc….

Ai fini urbanistici, anche in vista del 2050, anno nel quale la Commissione Europea

… European Commission (2011), Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Tabella di marcia verso una Europa efficiente nell’impiego delle risorse, COM(2011) 571, pagina 17. …

rende attivo l’obbligo di azzerare il consumo di suolo per gli Stati Membri, è di fondamentale importanza determinare una metodologia per calcolare la variazione del consumo di suolo a seguito delle attività edilizie e di urbanizzazione del territorio. Attualmente non esistono metodiche o procedure standardizzate, in particolare relativamente all’elaborazione di dati cartografici o uso di carte tecniche degli strumenti urbanistici comunali, provinciali e/o regionali, finalizzate al calcolo del consumo di suolo.

La definizione di consumo di suolo si può estendere anche ad ambiti rurali e naturali, ben oltre l’area dell’insediamento urbano; di converso si possono invero escludere le aree aperte naturali e semi naturali all’interno dello stesso ambito urbano. La valutazione del consumo del suolo deve partire ovviamente dalla misura delle superfici edificate ovvero impermeabilizzate; ma anche pertinenze o altre aree pur essendo parzialmente impermeabilizzate risultano alterate dall’attività umana e dovrebbero rientrare nella sommatoria, in quanto trasformate o comunque utilizzate diversamente rispetto alle superfici originarie, agricole, o naturali. Per finire, al fine di calcolare il suolo già consumato o il suolo che una determinata trasformazione urbanistica potenzialmente consumerà, è necessario disporre di una categorizzazione dell’uso del suolo oggettiva, chiara e informatizzabile.

CONSIDERAZIONI IDRAULICHE

L’impermeabilizzazione riduce la superficie che permette l’infiltrazione dell’acqua di pioggia nel primo suolo. Di converso nella medesima superficie impermeabilizzata vengono a modificarsi o arrestarsi tutta una serie di processi di scambio termico, chimico e biologico tra l’orizzonte interessato dall’impermeabilizzazione e gli orizzonti di primosuolo.

Nel ciclo idrologico che regola il fenomeno afflussi-deflussi solo quando l’invaso superficiale è pieno e l’intensità di pioggia è maggiore del tasso di infiltrazione si innesca il deflusso superficiale (la parte più vistosa del flusso di piena). Pur se il deflusso superficiale è qualificabile in termini differenti fra superfici impermeabilizzate e superfici permeabili dal punto di vista quantitativo gli eventi di piena si differenziano comunque dall’entità dell’acqua di pioggia che riesce ad infiltrarsi nel sottosuolo nelle due condizioni.

La quota parte di precipitazione che interessa il sottosuolo attraverso l’infiltrazione dipende da moltissimi parametri: il tipo idrologico di suolo, il grado di impermeabilizzazione, la pendenza del territorio, la scabrezza superficiale, le condizioni di umidità precedenti, la durata della pioggia, l’intensità della pioggia, il tempo di ritorno della precipitazione, l’invaso superficiale, l’intercettazione fogliare, ecc…

La caratterizzazione del fenomeno dell’infiltrazione in un bacino idrografico è quindi molto complessa ma i tassi di infiltrazione sono legati fortemente alle proprietà fisiche dei suoli. In letteratura i suoli vengono classificati in base alle loro potenzialità di drenaggio. Negli Stati Uniti il l’ex Soil Conservation Service (SCS) classifica i suoli in quattro gruppi (A, B, C, D);

Gruppo A (scarsa potenzialità di deflusso. Comprende sabbie profonde con scarsissimo limo e argilla; anche ghiaie profonde, molto permeabili). Gruppo B (potenzialità di deflusso moderatamente bassa. Comprende la maggior parte dei suoli sabbiosi meno profondi che nel gruppo A. Il gruppo nel suo insieme mantiene alte capacità di infiltrazione anche a saturazione). Gruppo C (potenzialità di deflusso moderatamente alta. Comprende suoli sottili e suoli contenenti considerevoli quantità di argilla e colloidi, anche se meno che nel gruppo D. Il gruppo ha scarsa capacità di infiltrazione a saturazione). Gruppo D (potenzialità di deflusso molto alta. Comprende la maggior parte delle argille con alta capacità di  rigonfiamento, ma anche suoli sottili con orizzonti pressoché impermeabili in superficie). …

conoscere il gruppo idrologico di suolo e le condizioni iniziali di umidità dello stesso è sufficiente per stimate il tasso di infiltrazione.

Ai fini della presente nota è accettabile utilizzare un approccio semplificato all’infiltrabilità del suolo in quanto, ai fini del consumo di suolo, è più importante la definizione delle superfici impermeabili.

E’ comune ritenere che sussista una relativa linearità fra aumento della impermeabilizzazione e consumo di suolo. In realtà, nel momento in cui il consumo di suolo risulta associato anche alla perdita delle funzionalità  eco-sistemiche, e quindi alla perdita o riduzione dei corrispondenti benefici, la questione è leggermente più complicata.

Si prenda in considerazione una superficie di terreno naturale orizzontale di forma quadrata di lato B; ad una piovosità di altezza A corrisponde, particolarmente nei terreni molto permeabili, un fronte di immissione nel suolo di spessore in qualche modo correlabile all’altezza  A, almeno nell’ipotesi di completo assorbimento nel primo suolo della precipitazione. Si ipotizzi ora che una parte del quadrato di lato B sia interessata da impermeabilizzazione, per semplicità sempre di area quadrata e di lato α·B, ed ipotizziamo altresì che tutta la pioggia che interessa il corrispondente sedime sia allontanata per deflusso canalizzato.  L’acqua che riesce ad infiltrarsi interesserà un fronte di spessore β·A però da considerarsi distribuito su tutto il sedime del quadrato di lato B (particolarmente con presenza di falda elevata e in ragione diretta alla distribuzione omogenea delle superfici rimaste permeabili). In questa situazione per continuità vale la relazione A·B2α2·B2·A=B2· β·A ovvero

1-α2= β.

Come si può dedurre dal modello semplificato esposto non risulta lineare il legame che lega il coefficiente α, che qualifica lo sviluppo dell’impermeabilizzazione, al coefficiente β, che in qualche modo qualifica la perdita delle funzionalità eco-sistemiche nel primo suolo. Da questo punto di vista è quindi azzardato ipotizzare a priori una linearità fra aumento della impermeabilizzazione e consumo di suolo.

Secondo il metodo SCS

… Soil Conservation Service, (1972), National Engineering Handbook, section 4, Hydrology, U.S. Department of Agriculture, Washington D.C., U.S.A. …

la capacità idrica massima o volume specifico di saturazione S

S viene a rappresentare il volume disponibile all’interno del primo suolo per immagazzinare l’acqua infiltrata. …

nel suolo è relazionata al tipo di suolo tramite il parametro CN (runoff curve number) attraverso l’equazione

S = (25400/CN) – 254 .                                                                                  [1]

CN e S sono correlati in modo non lineare: la capacità idrica massima del suolo S varia, teoricamente, da zero a infinito e con tale equazione si ottiene un campo di variazione del parametro CN compreso tra 0 e 100. Il parametro CN è di fatto un indicatore del deflusso potenziale a parità di tipo di suolo e quindi il volume specifico di saturazione S dipende dalla natura litologica e pedologica del terreno e dall’uso del suolo (rappresentati appunto dal parametro CN). In altri termini S, ovvero CN, qualificano il fenomeno dell’infiltrazione ovvero l’assorbimento dell’acqua infiltrata nel primo suolo.

Una stima grossolona dell’SCS Curve Number può essere ottenuta attraverso l’equazione

CN = 98 IMP + CN0(1-IMP) ,                                                                         [2]

… vedi Rossmiller R.L., Rational Formula Revisited. Proceeding of the Conference on Stormwater detention Facilities, 1982, Henniker, New Hampshire, 146-162. …

dove CN0 rappresenta un numero adimensionale che varia al variare della suddivisione SCS in gruppi di suolo

… ricordiamo: per il gruppo A il parametro CN0 vale 39, per il B vale 61, per il C vale 74 ed infine per il gruppoD il parametro CN0 vale 80. …

mentre IMP indica l’aliquota decimale della parte impermeabilizzata del bacino (variabile quindi fra 0 e 1).

VALUTAZIONE SISTEMICA DEL CONSUMO DI SUOLO

Secondo la definizione della Legge della Regione Veneto 14/2017 la stima analitica del consumo di suolo non può che derivare da una semplice sottrazione geometrica dall’area allo stato naturale o seminaturale della superficie interessata da modificazioni di tipo antropica che ne compromettono le capacità produttive (di qualunque tipo, ad esclusione quindi di modificazioni relative al normale utilizzo del suolo per le attività agricole). Indichiamo queste modalità di calcolo come metodo geometrico.

Ma la stessa Legge regionale associa il consumo di suolo ad interventi di impermeabilizzazione del suolo, o da interventi di copertura artificiale, …. che ne compromettono le funzioni eco-sistemiche . Ciò complica la questione su come determinare il consumo di suolo attesa la non linearità, come accennato in precedenza, fra variazione areale del suolo interessato da impermeabilizzazione e variazione areale del suolo compromesso nelle funzioni eco-sistemiche dallo stesso sviluppo dell’impermeabilizzazione.

Se il consumo di suolo è sostanzialmente correlato alla riduzione o eliminazione della permeabilità del suolo, e quindi alla riduzione o eliminazione del conferimento dell’acqua di pioggia nel primo suolo interessato dall’infiltrazione, è però possibile ipotizzare che il consumo di suolo possa stimarsi, in rapporto alla superficie urbanistica come variazione della capacità idrica S1 in una data fase 1 del processo di impermeabilizzazione in rapporto a quella massima S0. Indicando con Φ il valore con cui moltiplicare la superficie urbanistica per ottenere il consumo di suolo avremo quindi

Φ = (S0 S1) /  S0.                                                                                                   [3]

Sostituendo ai valori S0 e S1 le corrispondenti relazioni che derivano dalla [1] si ottiene

Φ = 1 – [(100CN0 CN0CN1) /  (100CN1CN0CN1)]                                           [4]

La relazione [4] permette la determinazione del consumo di suolo fra la situazione iniziale caratterizzata da impermeabilizzazione nulla e la situazione 1 caratterizzata da impermeabilizzazione IMP1. Il coefficiente Φ ottenuto con la [4] determina la quota parte di suolo consumato nel processo di impermeabilizzazione tenendo conto, anche se in modo semplificato, della perdita di funzionalità eco-sistemica. Ciò presuppone una modalità di calcolo del consumo di suolo che qui indicheremo come metodo sistemico.

La relazione [2] permette di ottenere il Curve Number alla situazione di calcolo partendo dal Curve Number minimo CN0 per tipologia idrologica di suolo e partendo dall’aliquota decimale di impermeabilizzazione IMP. Ai fini della presente nota e ai fini del calcolo con metodo sistemico del consumo di suolo il valore 98 può essere sostituito dal valore 100, ovvero

CN = 100 IMP + CN0(1-IMP)  .                                                                       [5]

Il Curve Number minimo CN0,per data tipologia idrologica di suolo, identificherà una condizione di suolo allo stato naturale o seminaturale (consumo nullo di suolo).

L’immagine seguente (Figura 1) evidenzia l’andamento del coefficiente Φ correlato alla relazione [4] per diversi tipi di suolo (da tipo A a tipo D ovvero per CN0=39, CN0=61, CN0=74 e CN0=80)  in funzione dell’aliquota di impermeabilizzazione IMP1 della fase 1 di uso del suolo e quindi in funzione dello stesso Curve Number CN1 tenuto  conto della relazione [5]. La linea nera nel grafico corrisponde alla retta Φ = IMP ovvero alla piena linearità fra aliquota di impermeabilizzazione ed aliquota di consumo di suolo.

Figura 1 – Andamento del coefficiente Φ per diversi tipi di suolo.

La Figura 1 permette di evidenziare le seguenti considerazioni:

a) per valore IMP pari a 0 (impermeabilizzazione nulla) si ottiene Φ = 0 per ogni tipo di suolo; siamo quindi in presenza di “suolo non consumato“;

b) per valore IMP pari a 1 (impermeabilizzazione massima) si ottiene Φ = 1 per ogni tipo di suolo; siamo quindi in presenza di “suolo completamente consumato“;

c) per valori intermedi il coefficiente Φ assume valori superiori a quelli deducibili dal legame lineare  Φ = IMP con gradualità crescende verso i valori mediani di  IMP e, a parità di IMP, valori maggiori quanto minore è la potenzialità a creare deflusso superficiale ovvero quanto maggiore è la capacità di assorbire acqua di pioggia per infiltrazione a seconda del tipo idrologico di suolo considerato.

CALCOLO DEL CONSUMO DI SUOLO E DECORSO USO URBANISTICO DEL SUOLO

La valutazione sistemica del consumo di suolo non può non essere anticipata dalla definizione del gruppo idrologico di appartenenza del suolo in condizioni naturali o seminaturali. In via semplificata, come introdotto in precedenza, ciò può essere fissato classificando il sedime di interesse al più prossimo gruppo SCS di appartenenza.

Se quindi il sedime oggetto di stima del consumo di suolo, nelle condizioni naturali o seminaturali, è caratterizzato da scarsa potenzialità di deflusso e comprende sabbie profonde con scarsissimo limo e argilla, ovvero ghiaie profonde molto permeabile, ci troviamo di fronte ad un suolo di gruppo A e il valore di CN0 viene posto pari a 39.

Se di converso detto sedime è interessato da suolo allo stato naturale o seminaturale con potenzialità di deflusso moderatamente bassa, quindi suoli in genere sabbiosi meno profondi rispetto al gruppo A ma sempre con significative capacità di infiltrazione anche a saturazione, ci troveremo di fronte ad un suolo di gruppo B e il valore di CN0 viene posto pari a 61.

Con sedime naturale o seminaturale caratterizzato da potenzialità di deflusso moderatamente alta e presenza di suoli sottili contenenti non trascurabili quantità di argilla e collodi e con scarsa capacità di infiltrazione a saturazione ci troveremo di fronte ad un suolo di gruppo C e il valore di CN0 viene posto pari a 74.

Infine con condizioni naturali o seminaturali caratterizzate da potenzialità di deflusso molto alta con grande presenza di argille, particolarmente con alta capacità di rigonfiamento, ma anche suoli sottili con orizzonti pressochè impermeabili in superficie ci troveremo di fronte ad un suolo di gruppo D e il valore di CN0 viene posto pari a 80.

Nella Regione Veneto, particolarmente in ambito di alta, media e bassa pianura, sono state prodotte varie cartine tematiche con suddivisione dei suoli nei 4 gruppi idrologici accennati in precedenza; per un sito oggetto di valutazione del consumo di suolo è quindi normalmente disponibile il valore CN0.

La stima del consumo di suolo, definito il gruppo idrologico di appartenenza del sito di interesse, in condizioni naturali o seminaturali, andrà eseguita in una precisa conformazione di opere antropiche realizzate o da realizzare, quindi sia nella condizione in essere e/o sia nella condizione di progetto. Occorrerà stimare il consumo di suolo sia con metodo geometrico e occorrerà stimare il consumo di suolo sia con metodo sistemico e adottare il valore finale corrispondente al maggiore fra i due valori ottenuti.

Per quanto riguarda il metodo geometrico la zona di interesse andrà quindi suddivisa in sottoaree Ai con i variabile da 1 al numero complessivo delle sottoaree omogenee; indicando con PGi l’aliquota decimale geometrica di area interessata da intervento edilizio o urbanistico non più produttiva con uso agricolo del suolo, il consumo di suolo con metodo geometrico CSG deriva dalla semplice sommatoria

CSG = ∑ Ai PGi   ,                                                                                        [6]

in quanto tutta la quota parte di sedime non più produttiva, o comunque non più allo stato naturale, coincide con suolo consumato.

Allo stesso modo, con l’applicazione del metodo sistemico, la zona di interesse andrà suddivisa in sottoaree Ai con i variabile da 1 al numero complessivo delle sottoaree omogenee; indicando con PSi l’aliquota decimale sistemica di area impermeabile interessata da intervento edilizio e/o urbanistico, si dovrà inizialmente determinare l’aliquota decimale media sistemica ponderata PSM di area impermeabile valida sulla zona di interesse attraverso la media pesata

PSM = ∑ Ai PSi / Ai  .                                                                                  [7]

Il valore calcolato PSM andrà quindi inserito nella relazione [5] al posto di IMP determinando quindi il Curve Number CN dell’area ad intervento edilizio/urbanistico realizzato o ad intervento edilizio/urbanistico di progetto. Il consumo di suolo con metodo sistemico CSS deriva dalla relazione

CSS =  Φ Ai                                                                                                  [8]

essendo il coefficiente Φ calcolato con la relazione [4].

Il consumo di suolo CS cercato sarà il valore maggiore fra CSG e CSS.

ESEMPIO DI CALCOLO DEL CONSUMO DI SUOLO

Si analizzano ora 4 situazioni differenti di conformazione edilizia/urbanistica di una area (arbitraria) di 9.734 m2 in origine allo stato seminaturale con uso agricolo del suolo; le situazione saranno indicate come conformazione 1, conformazione 2, conformazione 3 e conformazione 4.

Si ipotizza altresì che l’intero lotto di 9.734 m2 sia ricompreso in un territorio appartenente alla classe SCS A di uso idrologico di suolo (quindi CN0 = 39).

CONFORMAZIONE 1

Figura 2 – Configurazione consumo di suolo n°1.

Il lotto di complessivi 9.734 m2 è composto inizialmente da tre tipi idrologici di suolo (vedi Figura 2). Col numero 1 cerchiato si indica il suolo interessato da tetti e marciapiedi impermeabili (area 305 m2) caratterizzato da una aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 (ovvero tutta la superficie risulta impermeabilizzata) e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1 (è quindi impedita completamente la filtrazione nel primo suolo).  Con 2 cerchiato viene indicata un’area di 1.170 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi o similare) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0,3 (si tratta di terreno bonificato con ghiaia per garantire la lavorabilità al cantiere di costruzione della casetta che riduce al 30% la capacità di assorbimento dell’acqua di pioggia per infiltrazione nel primo suolo). La rimanente parte del lotto sia interessata da terreno di tipo agrario o incolto per 8.259 m2 con aliquota decimale di impermeabilità nulla sia dal punto di vista del calcolo geometrico che dal punto di vista del calcolo sistemico.

Nella coformazione 1 il consumo di suolo dal punto di vista del calcolo geometrico CSG  risulta pari a

305 x 1 + 1.170 x 1 + 8.259 x 0 = 1.475 m2.

Dal punto di vista del calcolo sistemico la quota parte di area impermeabile risulta pari a

305 x 1 + 1.170 x 0,3 + 8.259 x 0 = 656 m2

e quindi l’aliquota decimale media sistemica PSM applicando la [7] risulta

656/9.734 = 0,0674.

Il valore 0,0674 viene quindi immesso nella relazione [5] al posto di IMP determinando un Curve Number CN pari a 43,114. Dalla relazione [4] si ottiene

Φ = 1 – [ ( ( 100 x 39– 39 x 43,114 ) / ( 100 x 43,114 – 39 x 43,114 ) ) ] = 0,1564

e quindi il consumo di suolo sistemico CSS vale

9.734 x 0,1564 = 1.522 m2.

In riferimento al lotto di 9.734 m2 il valore maggiore fra CSG (pari a 1.475 m2) e CSS (pari a 1.522 m2) risulta 1.522 m2 che diventa il consumo di suolo urbanistico nella conformazione 1.

Nella conformazione 1 il consumo di suolo maggiore risulta quello stimato con metodo sistemico.

CONFORMAZIONE 2

Figura 3 – Configurazione consumo di suolo n°2.

Nella conformazione 2 il lotto, sempre di complessivi 9.734 m2, è composto inizialmente da cinque tipi idrologici diversi di uso del suolo (vedi Figura 3).

Col numero 1 cerchiato si indica il suolo interessato da tetti e marciapiedi impermeabili di area 305 m2, suolo caratterizzato da una aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 (ovvero tutta la superficie risulta impermeabilizzata) e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1 (filtrazione nel primo suolo completamente impedita).

Con 2 cerchiato viene indicata una superficie artificializzata assorbente completamente la precipitazione (strato di graniglia dello spessore di 20 cm stabilizzata con geogriglia) di area pari a 664 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (quindi superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0 (la pavimentazione è in grado di assorbire qualsiasi tipo di precipitazione).

Con 3 cerchiato viene indicata un’area di 110 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi o similare) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0,3 (si tratta di terreno di ingresso al lotto bonificato con ghiaia per garantire stabilità in accesso che riduce al 30% la capacità di assorbimento dell’acqua di pioggia per infiltrazione nel primo suolo).

Con 4 cerchiato viene indicata un’area di 308 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi o similare) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0,4 (si tratta di terreno rifinito a ghiaia che riduce del 40% la capacità di assorbimento dell’acqua di pioggia per infiltrazione).

La rimanente parte del lotto sia interessata da terreno di tipo agrario o incolto per 8.302 m2 con aliquota decimale di impermeabilità nulla sia dal punto di vista del calcolo geometrico che dal punto di vista del calcolo sistemico.

Il consumo di suolo dal punto di vista del calcolo geometrico CSG  risulta pari a

305 x 1 + 664 x 1 + 110 x 1 + 308 x 1 + 8.302 x 0 = 1.432 m2.

Dal punto di vista del calcolo sistemico la quota parte di area impermeabile risulta pari a

305 x 1 + 664 x 0 + 110 x 0,3 + 308 x 0,4 + 8.302 x 0  = 398,2 m2

e quindi l’aliquota decimale media sistemica PSM applicando la [7] risulta

398,2/9.734 = 0,0409.

Immettendo 0,0409 nella [5] al posto di IMP determinando CN che a sua volta inserito nella [4] permette di ottenere Φ e un consumo di suolo sistemico CSS pari a 1.200 m2.

In riferimento al lotto di 9.734 m2 il valore maggiore fra CSG (pari a 1.432 m2) e CSS (pari a 1.200 m2) risulta 1.432 m2 che diventa il consumo di suolo urbanistico nella conformazione 2.

Nella conformazione 2 il consumo di suolo maggiore risulta quello stimato con metodo geometrico.

CONFORMAZIONE 3

Figura 4 – Configurazione consumo di suolo n°3.

Nella conformazione 3 il lotto si considera composto da 7 tipi idrologici diversi di uso del suolo (vedi Figura 4).

Col numero 1 cerchiato si indica il suolo interessato da tetti e marciapiedi impermeabili di area 305 m2, quindi suolo caratterizzato da una aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 (ovvero tutta la superficie risulta impermeabilizzata) e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1 (filtrazione nel primo suolo completamente impedita). 

Con 2 cerchiato viene indicata una superficie artificializzata in grado di assorbire completamente la pioggia (strato di graniglia dello spessore di 20 cm stabilizzata con geogriglia) di area pari a 664 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (in quanto superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0 (pavimentazione in grado di assorbire qualsiasi tipo di precipitazione).

Con 3 cerchiato si indica il suolo interessato da strade asfaltate per 1.776 m2, quindi suolo caratterizzato da una aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1. 

Con 4 viene indicata una superficie artificializzata assorbente completamente la pioggia destinata a parcheggio (con utilizzo di grigliati assorbenti) di area 318 m2 con aliquota decinale relativa al metodo geometrico pari a 1 (superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0 (pavimentazione in grado di assorbire qualsiasi tipo di precipitazione).

Con 5 cerchiato si indica il suolo interessato da volume produttivo e pedonali contermini per 1.502 m2, quindi suolo caratterizzato da una aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1.

6 cerchiato indica suolo destinato allo stoccaggio di macchinari con superficie impermeabile per 140 m2 (aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1).

Infine con 7 cerchiato viene indicata una superficie di tipo agrario o incolto per 4.984 m2 con aliquota decimale di impermeabilità nulla sia dal punto di vista del calcolo geometrico che dal punto di vista del calcolo sistemico.

Il consumo di suolo CSG dal punto di vista del calcolo geometrico  risulta pari a

305 x 1 + 664 x 1 + 1.776 x 1 + 318 x 1 + 1.502 x 1 + 140 x 1 + 4.984 x 0 = 4.750 m2.

Dal punto di vista del calcolo sistemico la quota parte di area impermeabile risulta pari a

305 x 1 + 664 x 0 + 1.776 x 1 + 318 x 0 + 1.502 x 1 + 140 x 1 + 4.984 x 0 = 3.768 m2

e quindi l’aliquota decimale media sistemica PSM applicando la [7] risulta

3.768 / 9.734 = 0,3871.

Immettendo 0,3871 nella [5] al posto di IMP si determina CN che a sua volta inserito nella [4] permette di ottenere Φ e un consumo di suolo sistemico CSS pari a 6.018 m2.

In riferimento al lotto di 9.734 m2 il valore maggiore fra CSG (pari a 4.750 m2) e CSS (pari a 6.018 m2) risulta 6.018 m2 che diventa il consumo di suolo urbanistico nella conformazione 3.

Nella conformazione 3 il consumo di suolo maggiore risulta quello stimato con metodo sistemico.

CONFORMAZIONE 4

Figura 5 – Configurazione consumo di suolo n°4.

Nella conformazione 4 il lotto si considera composto da 7 tipi idrologici diversi di uso del suolo (vedi Figura 5).

Col numero 1 cerchiato si indica il suolo interessato da tetti e marciapiedi impermeabili per 350 m2 (aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 ovvero tutta la superficie risulta impermeabilizzata e aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1 ovvero filtrazione nel primo suolo dell’acqua di pioggia completamente impedita).

Con 2 cerchiato viene indicata una superficie artificializzata assorbente completamente la pioggia di area pari a 664 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (in quanto superficie manomessa ed inutilizzabile a fini produttivi di tipo agricolo) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0 (in quanto pavimentazione in grado di assorbire qualsiasi tipo di precipitazione).

Con 3 cerchiato si indica il suolo interessato da strade interne asfaltate per 862 m2 (aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1).

Con 4 viene indicata una superficie artificializzata assorbente completamente la pioggia destinata a parcheggio (con utilizzo di grigliati assorbenti) di area 318 m2 con aliquota decimale relativa al metodo geometrico pari a 1 (superficie inutilizzabile a fini produttivi agricoli) e una aliquota decimale relativa al metodo sistemico pari a 0 (pavimentazione in grado di assorbire qualsiasi tipo di precipitazione).

Con 5 cerchiato si indica il suolo interessato da un complesso residenziale con pedonali contermini per 1.497 m2 (aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e da una aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1).

6 cerchiato indica suolo destinato sedime di cordonate e recinzioni per 140 m2 (aliquota decimale di superficie impermeabilizzata dal punto di vista geometrico pari a 1 e aliquota decimale di superficie impermeabilizza dal punto di vista sistemico sempre pari a 1).

Infine con 7 cerchiato viene indicata una superficie di tipo agrario, giardino o incolta per 5.903 m2 con aliquota decimale di impermeabilità nulla sia dal punto di vista del calcolo geometrico che dal punto di vista del calcolo sistemico.

Il consumo di suolo CSG dal punto di vista del calcolo geometrico  risulta pari a

350 x 1 + 664 x 1 + 862 x 1 + 318 x 1 + 1.497 x 1 + 140 x 1 + 5.903 x 0 = 3.831m2.

Dal punto di vista del calcolo sistemico la quota parte di area impermeabile risulta pari a

350 x 1 + 664 x 0 + 862 x 1 + 318 x 0 + 1.497 x 1 + 140 x 1 + 5.903 x 0 = 2.849m2

e quindi l’aliquota decimale media sistemica PSM applicando la [7] risulta

2.849/9.734 = 0,2927.

Immettendo 0,2927 nella [5] al posto di IMP si determina CN che a sua volta inserito nella [4] permette di ottenere Φ e  a seguire un consumo di suolo sistemico CSS pari a 5.011m2.

In riferimento al lotto di 9.734 m2 il valore maggiore fra CSG (pari a 3.831 m2) e CSS (pari a 5.011 m2) risulta 5.011 m2 che diventa il consumo di suolo urbanistico nella conformazione 4.

Nella conformazione 4 il consumo di suolo maggiore risulta quello stimato con metodo sistemico.

La tabella seguente (Figura 6) riassume sinteticamente i risultati:

Figura 6 – Consumo del suolo nelle 4 conformazioni considerate.

Un possibile decorso della storia urbanistica del lotto ipotetico di terreno considerato, in relazione al consumo di suolo, può quindi essere così riassunto:

1) nel lotto di 9.734 m2 in origine viene rilasciato un Titolo Edilizio che permette di consumare 1.432 m2 di suolo. Nel tempo di validità del Titolo l’intervento edilizio non viene concluso;

2) dal Proprietario viene quindi richiesto un ulteriore Titolo Edilizio per completare l’opera. Al momento della richiesta il suolo consumato ammonta a 1.522 m2 (90 m2 in più di quello originariamente concesso). Dopo aver pagato una sanzione amministrativa  (in quanto “opera non completata” e “conformazione del lotto con maggior consumo di suolo rispetto a quanto previsto dall’originario Titolo Edilizio”) il Proprietario termina l’edificazione e il lotto viene ad assumere la conformazione 2 con consumo di suolo definito dal Titolo Edilizio licenziato;

3) di seguito viene richiesto un nuovo Titolo Edilizio per eseguire ulteriori interventi edilizio/urbanistici riassunti nella conformazione 3. L’ulteriore suolo consumato (4.586 m2) viene recuperato dal Concessionario riportando, nell’ambito del territorio comunale, superfici già “consumate” all’originaria conformazione di suolo naturale ovvero in configurazione di suolo semi-naturale ma potenzialmente utilizzabile a fini di produttività agricola;

4) per finire dal Proprietario del lotto viene richiesto un ulteriore Titolo Edilizio per eseguire interventi edilizio/urbanistici ulteriori riassunti nella conformazione 4. L’esecuzione dell’intervento comporta una riduzione del suolo consumato (-1.007 m2) immessa a cura del Concessionario nel mercato immobiliare e annotata nel registro comunale destinato a memorizzare il decorso analitico del consumo di suolo.

Se ipotizziamo che il lotto considerato ricada nel gruppo idrologico SCS tipo D la tabella precedente si modifica nel modo seguente (vedi Figura 7):

Figura 7 – Consumo del suolo nelle 4 conformazioni considerate con suolo tipo D.

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giugno 2019

ing. Giuliano Zen

Albo Treviso, posizione A1070 dal 1985.